
Riforma disabilità, dal 30 settembre parte a Palermo la sperimentazione
L’iter di riconoscimento partirà unicamente tramite il nuovo certificato introduttivo del medico di famiglia
La disabilità non si riduce più a percentuali e verbali, ma viene considerata nella sua complessità, con una valutazione multidimensionale che mette al centro la persona e il suo progetto di vita. È questo l’impianto del decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62, che ridefinisce i criteri di accertamento e i diritti connessi, dando piena attuazione alla legge delega 22 dicembre 2021, n. 227.
Se ne è discusso oggi, 18 settembre 2025, in occasione di un incontro nazionale promosso dall’Inps, in collaborazione con l’Ordine dei medici di Palermo, che ha ospitato il primo incontro formativo. "Dal prossimo 30 settembre la sperimentazione prenderà ufficialmente il via: la sfida è garantire tempi rapidi, procedure chiare e un dialogo costante tra Stato, Regioni e medici di base. Palermo è uno dei contesti più complessi del Paese, significa che diventa il banco di prova per misurare la capacità delle istituzioni di tradurre in pratica le novità normative" ha commentato il presidente dell’Ordine, Toti Amato.
-
I punti cardine della riforma
-
Nuova definizione di disabilità: non conta solo la malattia, ma anche l’ambiente e gli ostacoli che limitano la vita quotidiana.
-
Doppio livello di valutazione: una verifica di base e, se richiesto, un’analisi più approfondita per costruire un progetto di vita su misura.
-
Classificazioni internazionali: strumenti dell’Organizzazione mondiale della sanità (ICD, ICF, WHODAS) che uniformano i criteri di valutazione.
-
Accomodamenti ragionevoli: adattamenti personalizzati a scuola, a casa o sul lavoro per abbattere barriere e favorire la partecipazione.
-
Progetto di vita: un piano individuale e aggiornabile che definisce obiettivi e sostegni necessari.
-
Ruolo dell’Inps: l’ente diventa il punto di riferimento unico per le procedure, garantendo uniformità e trasparenza.
-
Fasi di attuazione: il nuovo sistema parte gradualmente, con una fase di sperimentazione e tempi definiti per il pieno regime.
"È una riforma epocale, che segna anche un cambio di linguaggio: non dobbiamo più parlare di persone handicappate, ma di persone con disabilità, da sostenere in percorsi inclusivi scolastici, lavorativi e sociali" ha evidenziato Nuccia Albano, assessore regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro.
“Tutte le procedure, dall’invalidità civile alla sordità fino al collocamento mirato al lavoro, confluiranno ora in un certificato introduttivo unico, elaborato dalle sedi medico-legali Inps. L’accentramento dell’accertamento nelle sedi Inps permetterà di superare la frammentazione e di avere una visione olistica della persona con disabilità" ha spiegato Raffaele Migliorini, coordinatore nazionale medico-legale Inps.
"La scelta di Palermo è una scelta coraggiosa, considerando il volume delle pratiche: nel 2025 si stimano circa 240 mila domande in tutta la Sicilia. Dal 30 settembre saremo operativi con il nuovo centro medico legale" ha spiegato il direttore regionale Inps, Sergio Saltamacchia, richiamando l’importanza dei medici di base: "Più i certificati saranno completi e documentati, più rapidi saranno gli accertamenti. Sarà quindi fondamentale la collaborazione con l’Ordine dei medici".
I medici di famiglia diventano infatti il primo snodo della riforma: non più semplici segnalatori, ma garanti della correttezza dei certificati introduttivi. "L’iter di riconoscimento della disabilità presso l’Inps partirà unicamente tramite il nuovo certificato medico introduttivo, senza più domanda amministrativa del cittadino - ha aggiunto Toti Amato - "Una semplificazione che riduce la burocrazia e accelera gli accertamenti. Per questo i medici di base devono essere ben preparati: ogni dato inserito può fare la differenza"