PROTOCOLLO ERAS, COLD CASE E RETE DEL TRAUMA AL CENTRO DELLA CHIRURGIA D'URGENZA
Chiusi i lavori del 51° congresso nazionale Sicut
Protocollo Eras, rete del trauma, cold case e Damage control surgery e resuscitation sono stati i temi centrali del 51° congresso nazionale di Chirurgia d'urgenza e del Trauma Sicut, che si è svolto a Palermo dal 26 al 27 ottobre 2023 all'Hotel NH.
A spiegare il programma il protocollo Eras (Enhanced Recovery After Surgery), nato con l'obiettivo di garantire dopo l'intervento un recupero ottimale ed un ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane, Gianfranco Cocorullo, ordinario di Chirurgia dell'Università di Palermo e direttore dell'unità operativa di Chirurgia d'Urgenza del Policlinico: "Il protocollo - ha detto - riguarda le dimissioni precoci, pre, intra e post operatorio per la preparazione di un paziente ad un migliore decorso clinico e ad un precoce ritorno a casa dopo un intervento chirurgico, a vantaggio anche della struttura che lo ospita. E' già attuato in alcuni centri d’Italia con esiti molto positivi in regime di elezione. Puntiamo alla sua più ampia introduzione e diffusione, anche in urgenza. Il progetto impegnerà le strutture che lo adotteranno almeno un anno e mezzo prima dell’entrata in vigore a pieno regime”.
Per la chirurgia d’urgenza spontanea e traumatica si è parlato di cold case, quei casi chirurgici di particolare impegno diagnostico e terapeutico, nonché di difficile soluzione e interpretazione. Ad approfondire il tema il noto chirurgo Piero Chirletti, professore ordinario di Chirurgia de La Sapienza di Roma, insieme ad altri autorevoli esperti. Sull'argomento, molti anche gli interventi di giovani chirurghi, ai quali è stata destinata la 51esima edizione del congresso.
A seguire, sono stati offerti approfondimenti sui sinistri sul lavoro e stradali, sulle tecniche più aggiornate di traumatologia e di Damage control surgery e resuscitation, cioè quelle procedure salvavita per mettere in salvo il paziente e poi procedere con le normali cure che hanno origine dalla marina militare americana: le navi venivano riparate in mare prima del rientro in porto, evitando in questo modo l’affondamento. Oggi sono procedure che trovano pieno impiego nel campo medico-chirurgico.
Per la sua rilevanza sociale, una intera sessione è stata dedicata ai sinistri stradali che coinvolgono quasi sempre i giovani. Il tema è stato affrontato dal direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia generale e d’Urgenza dell’ospedale Villa Sofia, Antonello Mirabella.
"Nonostante si faccia prevenzione i numeri continuano a crescere - ha sottolineato Mirabella -. Esiste però adesso una rete del trauma che permette di intervenire già sul luogo dell’incidente, organizzata su un sistema di “hub e spoke”, cioè dal luogo del sinistro agli ospedali di periferia, dove il paziente viene stabilizzato, e quindi al centro di riferimento di primo livello dove vengono concentrati i traumi più severi. In Italia funziona a macchia di leopardo, in alcune regioni in modo efficace portando notevoli vantaggi in termini di sopravvivenza e contenimento dei danni”.
Responsabile della comunicazione Stefania Sgarlata
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