ROLLO DELLA FERTILITA', GLI ESPERTI CHIEDONO POLITICHE ADEGUATE E CONSAPEVOLEZZA
In Italia, la fertilità in età evolutiva negli ultimi decenni ha subito un forte calo a causa di fattori genetici e ambientali, malattie, stili di vita poco salutari, esposizione a sostanze tossiche. Ma il fattore determinante è il ritardo nell'età della maternità. Secondo i dati dell'Istat, nel 2020 l'età media delle madri al parto è arrivata a 32,2, due anni in più rispetto al 2000. Un fenomeno attribuito al cambiamento dei valori sociali e culturali, l'aumento delle opportunità di studio e lavoro per le donne, la difficoltà economica per formare una famiglia e il ritardo nell'avere figli per questioni legate a scelte personali. A sostegno della fertilità e della genitorialità servono consapevolezza e nuove politiche sociali e sanitarie.
Questo il quadro tracciato dagli esperti intervenuti al convegno "La tutela della fertilità in età evolutiva", che ha chiuso i battenti ieri sera a Villa Magnisi, sede dell'ordine dei medici di Palermo: due giornate di riflessioni per individuare le possibili azioni da mettere in campo sul piano educativo, formativo e informativo.
"Oggi l'insufficienza ovarica nella popolazione è in costante aumento. Si aggira tra il 3 e il 5% in relazione all'inquinamento ambientale e al numero di sopravvissuti al cancro, che oggi non sono dei superstiti ma hanno una lunga aspettativa di vita a cui bisogna garantire qualità di cura e benessere" ha sottolineato il dirigente medico dell’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo Marina Pandolfo, responsabile scientifico dell'iniziativa insieme a Roberto Palermo, esperto di fertilità, nonché consigliere della Società italiana per lo studio della fertilità e medicina della riproduzione (Sifes& Mr).
Le donne sono nate con un numero finito di ovociti e la loro quantità diminuisce con l'età.
"Questo significa - ha detto Pandolfo, membro del direttivo della Società italiana dell'infanzia e adolescenza (Sigia) - che le donne più anziane hanno meno probabilità di avere figli rispetto alle donne più giovani. Una gravidanza rimandata a 35-40 anni di età aumenta il rischio di infertilità e di complicanze".
L'aumento dell'età media è stato inoltre associato ad una maggiore incidenza di patologie come l'endometriosi, fibromi uterini e insufficienza ovarica prematura.
"La fertilità è un bene comune - ha concluso l'esperta - . Bisogna fornire assistenza sanitaria qualificata e promuovere interventi di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie legate all'apparato riproduttivo per ripristinare la fertilità naturale nei casi possibili".
Per il presidente dell'ordine dei medici di Palermo Toti Amato, componente del direttivo della Fnomceo “il problema esiste e va affrontato stimolando il dibattito tra le giovani generazioni e con politiche sanitarie, ambientali ed educative a sostegno della genitorialità".
Nel rispetto della libertà di scelta di ciascuno per Amato serve più consapevolezza sul ruolo fondamentale della prevenzione per proteggere il sistema riproduttivo perché stili di vita sbagliati, malattie sessualmente trasmissibili e gli anni che passano rendono più difficile la fertilità, che può essere invece protetta evitando droghe, alcol, tabacco e facendo attività fisica.