Generalisti Snami contro l'atto d'indirizzo: dal 24 gennaio lavoreranno con la scritta "Medico non sostituibile"
Dal 24 gennaio i medici di famiglia dello Snami lavoreranno con la scritta "Medico di medicina generale non sostituibile". Una protesta sui generis contro l'atto di indirizzo, decisa al termine del Comitato centrale del sindacato e del Consiglio nazionale, inframmezzati da un convegno a Roma sui temi caldi per la professione.
«Il medico di medicina generale è un professionista della sanità assolutamente non sostituibile», spiega Angelo Testa, presidente Snami. «Il paziente ha scelto liberamente di essere curato da un medico di sua fiducia e non deve trovare al suo posto, se non in circostanze particolari e solo come integrazione all'iter assistenziale, altre figure professionali che possano sostituirlo. Venerdì 24 gennaio avrà inizio la manifestazione Snami in difesa dei pazienti, la cui assistenza medica potrebbe venire gravemente compromessa». Una risposta - conclude Testa - «al percorso verso il degrado che porterebbe a una sanità senza fondi, con i "corvi" e le lobbies del privato dietro l'angolo e anche con un medico di medicina generale demotivato e senza più volto».
Riferisce i dettagli dell'agitazione Salvatore Santacroce, vicesegretario nazionale Snami: «I medici lavoreranno regolarmente nei loro ambulatori, senza creare disagi agli assistiti ma porteranno sul camice un distintivo con la scritta "medico di medicina generale non sostituibile". Sarà spiegato agli assistiti che qualcuno pensa di mandare al macero il sistema attuale che prevede gli studi medici, anche nei piccoli paesi e nei quartieri periferici, che si possano tagliare ore di guardia medica notturna e che si possano aprire "centri commerciali" della sanità lontano dalla propria abitazione e dove, inoltre, potrebbero facilmente non trovare il medico di fiducia che hanno scelto per essere curati. Il tutto verrà riportato in una locandina nella sala d'aspetto dei nostri studi e verrà pubblicizzato in tutta Italia attraverso la stampa e le televisioni».
(Fonte il sole24ore sanità)
L’ufficio per la comunicazione OMCeO-PA
Filippo Siragusa