X Meeting Internazionale su Fibrillazione Atriale e Infarto
Curare i disturbi del sonno può migliorare la prevenzione
Sono più di 600mila gli italiani che soffrono di fibrillazione atriale, in particolare la categoria degli anziani: otto pazienti su dieci hanno infatti più di settant'anni. Tra i rischi e gli stili di vita dannosi dormire poco e dormire male aumenta il rischio delle arimie in generale. Infatti il 30% di chi soffre di apnee o ipoapnee ostruttive notturne soffre nel tempo anche di fibrillazione atriale, contro solo il 6% di chi non soffre di apnee. E' quanto emerge dal ''X Meeting Internazionale su Fibrillazione Atriale e Infarto'' che si è concluso ieri pomeriggio a Bologna.
La prevenzione si può fare con efficacia con la diagnosi di disturbi del sonno, anche se si tratta di una delle diagnosi più difficili dal momento che non ci sono sintomi evidenti. Con la nuova tecnologia è possibile oggi però effettuare uno screening con il monitoraggio della respirazione del paziente durante il sonno. Ad aprile, partirà proprio in Italia il primo studio multicentrico per valutare quanto una diagnosi e una terapia tempestiva delle apnee riducano il rischio di danni al cuore.