In Commissione errori sanitari ascoltati rappresentanti Ania
Palagiano: premi assicurativi non uniformi e troppe aziende non coperte da assicurazioni
''Le assicurazioni professionali per medici e operatori sanitari hanno raggiunto premi, fino a qualche anno fa, impensabili, che arrivano a 15-20.000 euroannui. I massimali previsti dalle polizze, però, non saranno sufficienti ad indennizzare le vittime di errore sanitario quando la causa arriverà a sentenza definitiva. Questo è anche dovuto ad una vera e propria esplosione delle denunce, cui stiamo assistendo negli ultimi anni e che si traducono in una spesa abnorme per l'interno Servizio sanitario nazionale''. E’ quanto dichiarato oggi dal Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e disavanzi sanitari, l’on. Antonio Palagiano, in seguito all’audizione dei rappresentanti dell’Ania l’Associazione nazionale delle imprese di assicurazione.
Secondo quanto emerge dalla relazione consegnata dall’Ania alla Commissione parlamentare, ''nel 2010, la stima del numero di sinistri denunciati alle imprese di assicurazione relativi a strutture sanitarie e' pari a 21.353, con un trend in crescita, tanto più preoccupante se confrontato con il numero delle aziende assicurate, che è andato invece progressivamente riducendosi”.
''I dati forniti oggi dall’Ania sulle assicurazioni mediche sono surreali. Secondo quanto riportato - ha aggiunto Palagiano - molte imprese assicuratrici si sarebbero indebitate negli ultimi 15 anni a causa dei danni liquidati, i cui importi, avrebbero superato anche del quadruplo, le tariffe incassate. Confronteremo e incroceremo i dati forniti oggi con quelli che stiamo ricevendo, copiosamente, dalle aziende sanitarie e ospedaliere. A breve, infatti, verranno elaborate le risposte ai questionari da noi inviati ad Asl e ospedali, volti a delineare l'attuale situazione assicurativa delle stesse e verificarne l'effettiva capacità di sostenere il risarcimento del cittadino vittima di malpractice. Troppo spesso, infatti, non sono coperte da alcuna polizza e, in questo modo, non si rendono in grado di garantire al paziente, in caso di procedimenti per eventi avversi conclusi con una condanna, eventuali rimborsi dovuti''.
L'indagine servirà per avere un quadro dettagliato della situazione per quanto riguarda il numero di richieste di risarcimento inoltrate e gli importi pagati, in modo da consegnare al Parlamento una fotografia basata su reali dati, di quello che viene definito dagli esperti in materia, il rischio clinico nei diversi contesti sanitari. ''Questo aiuterà a capire l'andamento degli eventi avversi collegati a malpractice – ha aggiunto Palagiano - ma anche, l'eventuale abuso dello strumento della denuncia da parte dei cittadini. Un aspetto, quest'ultimo, emerso anche dai dati raccolti nell'ambito della inchiesta sui Punti nascita condotta dalla Commissione che presiedo''. Dall'analisi degli esiti dei processi a carico di medici, emerge infatti che solo il 98,1% dei procedimenti per lesioni colpose e solo il 99,1% dei procedimenti per omicidio colposo, si conclude con una condanna.
Inoltre, e questa è stata una delle priorità di intervento evidenziate, ''occorre uniformare, in tutta Italia, il risarcimento dovuto per danno biologico'', ha detto il Presidente Palagiano, ''ovvero stabilire che la perdita di una funzione o il prezzo di una vita umana, venga risarcito in modo uguale, sia che la malpractice si sia verificata a Catania che a Bolzano, cosa che oggi non accade''.
Per porre fine al fenomeno della medicina difensiva – che, oltre a costare 12-14 miliardi annui al Servizio sanitario nazionale, non garantisce ai pazienti l'appropriatezza terapeutica – si ritiene, infine, auspicabile l’apertura di un tavolo tecnico, finalizzato alla formulazione di una proposta della Commissione d’inchiesta sugli errori e disavanzi sanitari al Ministro della Salute Renato Balduzzi.