Nel Decreto Balduzzi nessun risarcimento per i 600 pazienti vittime di infezioni
Preoccupazione per l'assenza nel documento di provvedimenti a favore dei pazienti che negli anni '80-'90 hanno contratto infezioni da trasfusione(Riceviamo e Pubblichiamo la lettera integrale della Federazione delle Associazioni Emofilici)
Ch.mo Prof. Renato Balduzzi
Ministro della Salute
Onorevole Ministro,
in veste di presidente della Federazione delle Associazioni Emofilici (FedEmo), intendo rivolgermi a Lei alla vigilia della discussione in Consiglio dei Ministri del Decreto che reca importanti provvedimenti in tema di Sanità. I testi circolati in queste settimane attraverso i media non contengono alcun riferimento a provvedimenti a vantaggio dei soggetti attualmente esclusi dal processo di transazione, tra cui la maggior parte dei 600 pazienti emofilici, o loro familiari, contagiati negli anni Ottanta da infezioni da HIV ed epatite (B, C, D) a seguito di trasfusioni di sangue infetto.
Quando a pochi mesi dal Suo insediamento, lo scorso 2 febbraio, incontrò i rappresentanti delle Associazioni nella biblioteca del Ministero, Le furono rappresentati tutti i limiti e le problematiche del procedimento di transazione in corso e, in particolare, del decreto sui moduli transattivi in fase di emanazione. Non credo possa esserLe sfuggito il dolore, la disperazione (e talora l'astio) di coloro che da molti anni (almeno cinque dall'approvazione delle Leggi 222 e 244 del 2007) stanno aspettando una risposta da parte dello Stato, un atto di giustizia. In quell'occasione, pur nella consapevolezza della complessità e spinosità del tema, Lei si impegnò ad avviare un tavolo di lavoro con le Associazioni per porre in essere dei correttivi attraverso l'emanazione di un provvedimento ad hoc: in particolare la revisione dei criteri fortemente restrittivi in materia di prescrizione dei termini utili a una valida richiesta di risarcimento che attualmente escludono, di fatto, la grande maggioranza dei soggetti interessati. Ma da allora il silenzio, nonostante i numerosi solleciti a Lei pervenuti.
Questo è umanamente inaccettabile e stride in maniera vistosa con il dovere dello Stato di garantire la tutela della vita e della salute dei propri cittadini. Quegli stessi cittadini che sottoponendosi a un trattamento considerato salvavita sono deceduti o irreversibilmente compromessi proprio a seguito di negligenze sui controlli che lo Stato aveva in obbligo di compiere.
FedEmo aveva riposto fiducia nelle Sue parole di impegno, confidando nel coraggio delle Sue iniziative in linea con lo spirito di servizio che ha posto nel Suo Dicastero. I pazienti che FedEmo rappresenta attendono una risposta concreta perchè il dolore e le difficoltà di chi ha contratto trent'anni fa un'infezione profondamente invalidante o è nel frattempo deceduto non siano dimenticate con una formula di 'prescrizione'. Anche quando si è capaci di voltare pagina, di riabbracciare la vita, non sarebbe giusto dimenticare.
Certamente, siamo consapevoli delle notevoli difficoltà economiche, nonostante in quella sede Lei ci avesse assicurato che i fondi erano stati solo distolti da un arteficio di bilancio. Tuttavia auspichiamo che nel Decreto Sanità di prossima emanazione venga inserita una norma che preveda che coloro che hanno fatto nei termini domanda di accesso alla transazione di cui alle leggi 222 e 244 del 2007, con causa in corso e con danno e nesso causale riconosciuti, e che non vengono ammessi alla transazione perchè, per esempio, il loro diritto viene considerato prescritto, possano ricevere un indennizzo, anche rateizzato, anche di importi inferiori a quelli riconosciuti agli ammessi alla transazione, come misura solidaristica per l'infezione contratta.
Vogliamo credere che le innumerevoli rassicurazioni fornite dal Ministero della Salute, nell'arco dei lunghi anni che hanno preceduto l’emanazione del Decreto transattivo, siano ancora valide e possano ricomprendere anche gli esclusi a causa della prescrizione. Per questo ci appelliamo a Lei, certi della Sua sensibilità e attenzione su un tema di così grande rilevanza, per far sì che agli impegni da Lei assunti recentemente seguano reali misure pratiche atte a consentire un decoroso superamento di una pagina così triste della nostra storia.
Con i sensi della mia più alta stima
Il Presidente
Dott. Gabriele Calizzani