La sanità tagliata
Il provvedimento sui generici ha monopolizzato l'informazione sulla spending review
Può accadere che nel clima surriscaldato sui tagli strutturali alla sanità la querelle sulla libertà prescrittiva del medico oscuri la reale portata, in termini di sacrifici per gli italiani, della spending review.
Nella spending review che ha colpito il sistema di cure degli italiani, condizionandone quanto meno l'accessibilità (e speriamo non la qualità!), si era stabilito nell'ultima battuta dell'iter lungo e faticoso di difficile interlocuzione con le regioni che ''il medico potrà prescrivere solo principi attivi quando sono disponibili farmaci equivalenti all’originale con brevetto scaduto”. La novità, introdotta venerdì scorso dalla Commissione Bilancio del Senato aveva provocato l’immediata reazione di Farmindustria e medici. Da una parte le multinazionali dei farmaci interessate a tutelare i brevetti, dall'altra la libertà deontologica di prescrivere in piena autonomia e valutazione della bontà terapeutica il farmaco preferito.
Alla fine ha vinto una soluzione ''all'italiana'': il medico potrà esercitare l'opzione di indicare, con motivazione, il nome della specialità, specificando che la prescrizione non è sostituibile.
I media hanno dato grande riscontro alla news, in maniera funzionale alle dinamiche consuete di volersi occuparsi di sanità ponendo in primo piano solo interessi ed errori sanitari, come se il sistema si riducesse a queste sole categorie. L'approvazione della manovra avrebbe meritato per la sanità ben altra attenzione.
Nella spending review che ha colpito il sistema di cure degli italiani, condizionandone quanto meno l'accessibilità (e speriamo non la qualità!), si era stabilito nell'ultima battuta dell'iter lungo e faticoso di difficile interlocuzione con le regioni che ''il medico potrà prescrivere solo principi attivi quando sono disponibili farmaci equivalenti all’originale con brevetto scaduto”. La novità, introdotta venerdì scorso dalla Commissione Bilancio del Senato aveva provocato l’immediata reazione di Farmindustria e medici. Da una parte le multinazionali dei farmaci interessate a tutelare i brevetti, dall'altra la libertà deontologica di prescrivere in piena autonomia e valutazione della bontà terapeutica il farmaco preferito.
Alla fine ha vinto una soluzione ''all'italiana'': il medico potrà esercitare l'opzione di indicare, con motivazione, il nome della specialità, specificando che la prescrizione non è sostituibile.
I media hanno dato grande riscontro alla news, in maniera funzionale alle dinamiche consuete di volersi occuparsi di sanità ponendo in primo piano solo interessi ed errori sanitari, come se il sistema si riducesse a queste sole categorie. L'approvazione della manovra avrebbe meritato per la sanità ben altra attenzione.
La notizia che avrebbe dovuto avere risonanza era l'ennesima batosta sul Servizio sanitario nazionale che si deliberava con le nuove misure introdotte con la spending review: in tutto 6,8 miliardi di tagli, (calcolati dal 2012 al 2015), più i 7,9 miliardi previsti con il decreto Tremonti.
In termini concreti potrebbe trattarsi di rinunciare a migliaia di posti letto, ad una quota di attrezzature mediche, alle prestazioni specialistiche. Senza contare il contributo ticket che si presumibilmente verrà aggiunto, a breve, e sempre a carico dei cittadini, sul quale il ministro Balduzzi sta tentando di ricercare una strada alternativa.
Le Regioni saranno in grado di far fronte alla spesa sanitaria?
In questa fase un trimestre ancora di riflessione sulla spesa regionale che dovrà essere sostenuta, unica concessione del governo Monti ai governatori regionali. Se ne riparlerà!
In termini concreti potrebbe trattarsi di rinunciare a migliaia di posti letto, ad una quota di attrezzature mediche, alle prestazioni specialistiche. Senza contare il contributo ticket che si presumibilmente verrà aggiunto, a breve, e sempre a carico dei cittadini, sul quale il ministro Balduzzi sta tentando di ricercare una strada alternativa.
Le Regioni saranno in grado di far fronte alla spesa sanitaria?
In questa fase un trimestre ancora di riflessione sulla spesa regionale che dovrà essere sostenuta, unica concessione del governo Monti ai governatori regionali. Se ne riparlerà!