
MALATTIA RENALE CRONICA, NUOVE SFIDE E ALLEANZE TRA SPECIALISTI E MEDICINA GENERALE
Un confronto multidisciplinare per affrontare una delle patologie croniche a maggiore impatto epidemiologico: è questo lo spirito dell’evento “Malattia Renale: nuove prospettive in medicina generale”, che si è svolto sabato 22 marzo all’NH Hotel di Palermo e organizzato dal Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani (Snami) e dalla Società nazionale medica interdisciplinare per le cure primarie (Snamid).
Responsabili scientifici dell’iniziativa Simona Maria Autunnali e Danilo Davì, che hanno coinvolto esperti nefrologi, internisti e medici di medicina generale in una giornata di aggiornamento dedicata alle più recenti evidenze su diagnosi, prevenzione e trattamento della malattia renale cronica (MRC).
"Secondo le più recenti stime - hanno spiegato i responsabili scientifici - la MRC colpisce circa l’8% della popolazione adulta in Italia, con una prevalenza destinata a crescere anche per effetto dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento di condizioni predisponenti come diabete mellito e ipertensione arteriosa. Si prevede che entro i prossimi due decenni diventerà la quinta causa di morte nei Paesi occidentali. Il convegno ha confermato come la sinergia tra medicina generale e specialistica rappresenti una leva fondamentale nella gestione delle cronicità, anche alla luce dei nuovi modelli organizzativi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)".
Il programma scientifico, articolato in quattro sessioni, ha affrontato aspetti chiave del percorso diagnostico e terapeutico, mettendo in luce il ruolo strategico della medicina del territorio. In apertura, spazio all’epidemiologia e alle strategie di prevenzione precoce, anche attraverso l’uso dei nuovi inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (Sglt2), già impiegati nella pratica clinica. Centrale anche il contributo del medico di medicina generale, chiamato a riconoscere i segni iniziali della malattia per orientare il paziente verso un percorso specialistico integrato.
Tra i numerosi esperti, sono intervenuti il dott. Giammarresi, il dott. Ferrantelli, il dott. Manunta e il dott. Montaina, insieme alla dottoressa Alongi, tutti specialisti di riferimento nel panorama nefrologico nazionale, il cui contributo ha arricchito la discussione scientifica. Significativa anche la partecipazione del presidente dell'Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, che ha sottolineato l'importanza della formazione e della collaborazione tra medicina generale e specialistica per affrontare le sfide della malattia renale cronica.
Particolare attenzione è stata poi dedicata alle comorbidità: dalla nefropatia diabetica e ipertensiva alle dislipidemie, fino alla sarcopenia e all’anemia nel paziente nefropatico. A confermare la complessità della gestione, una tavola rotonda multidisciplinare ha fatto dialogare specialisti e generalisti, che hanno sottolineato l’importanza di percorsi condivisi e coordinati.
Non poteva mancare un approfondimento sull’impatto del COVID-19 nei pazienti fragili affetti da MRC, con un focus sul rischio infettivo e sull'importanza della vaccinazione per ridurre complicanze e ospedalizzazioni. L’ultima sessione ha infine esplorato il tema della gestione del dolore cronico, una condizione spesso sottovalutata ma che incide in modo significativo sulla qualità della vita dei pazienti.
In chiusura, è stato dato spazio ai “Take Home Messages”, per tradurre in pratica clinica i temi del dibattito e stimolare ulteriori riflessioni sulle nuove prospettive terapeutiche.
L'evento è stato accreditato per la formazione continua in medicina (Ecm).