DALLA SICILIA ALLA GERMANIA, UN VIAGGIO DI ANDATA E RITORNO
Intervista a Simone Siracusano
Negli ultimi anni, migliaia di giovani medici scelgono ogni anno di trasferirsi all’estero, attratti da migliori opportunità professionali, stipendi più alti e condizioni di lavoro più favorevoli. In Germania, ad esempio, lo stipendio medio di uno specializzando è di circa 2500 euro netti al mese, fino ad arrivare a 5000 euro nell’ultimo anno, escludendo i turni di guardia che possono portare un guadagno mensile complessivo anche di 6-7000 euro.
Secondo Anaao Assomed, tra il 2015 e il 2022, oltre 11mila medici italiani hanno lasciato l'Italia per lavorare in Paesi come Germania, Regno Unito e Svizzera. Un pesante esodo per il Servizio sanitario nazionale, già messo alla prova dalla carenza di personale e dalle lunghe liste d’attesa.
Le principali motivazioni di questa migrazione includono strutture sanitarie obsolete, imbuto formativo e retribuzioni non competitive, oltre a un maggiore riconoscimento del lavoro svolto grazie a modelli organizzativi più efficienti che riducono le pressioni lavorative e garantiscono il giusto equilibrio tra vita privata e professionale.
La fuga dei giovani cervelli non si ferma, ma non è sempre un fenomeno senza ritorno. Ci sono medici che scelgono di rientrare, portando con sé competenze e approcci innovativi che possono contribuire a migliorare la sanità pubblica regionale e nazionale.
È il caso del giovane urologo palermitano Simone Siracusano, classe 1990, che ha trasformato la sua migrazione in un’opportunità di arricchimento per la sua terra d'origine. Dopo la laurea all’Università di Palermo, ha scelto di specializzarsi in Germania, attratto dalla qualità delle strutture e dalle possibilità formative in ambito chirurgico. Per una decina d'anni ha lavorato a Villingen-Schwenningen, presso l'ospedale Schwarzwald Baar Klinikum, una struttura moderna e all’avanguardia, costruita pochi anni prima del suo arrivo e dotata di tecnologie innovative. Qui, oltre a maturare un’esperienza professionale di alto livello, ha incontrato sua moglie e formato una famiglia, con tre figlie.
La fuga del giovane urologo: un viaggio arricchente per la Sicilia
La decisione di partire è stata influenzata dal consiglio di un collega che gli aveva descritto le opportunità offerte dal sistema sanitario tedesco, dove la retribuzione per gli specializzandi è progressiva e commisurata all’esperienza, certamente più alta rispetto all'Italia. Tuttavia, l’esperienza non è stata priva di sfide: "La difficoltà linguistica iniziale è stata il primo ostacolo -racconta Siracusano - ma ho seguito un corso intensivo per ottenere il livello B2 necessario all’abilitazione medica. Inoltre, i dialetti locali hanno reso ancora più complessa la comunicazione, soprattutto con i pazienti più anziani".
Il rientro a Palermo: tra burocrazia e voglia di fare la differenza
"Ho sempre desiderato mettere a frutto nella mia terra ciò che ho appreso in Germania. Ottenere l’equipollenza della specializzazione tedesca ha richiesto oltre quattro mesi di attesa, ma ne è valsa la pena. Sono esperienze che arricchiscono professionalmente e umanamente. L'importante è tornare per mettere a disposizione del nostro sistema sanitario ciò che si è imparato, offrendo il proprio contributo. La continua fuga dei cervelli non deve essere definitiva: può trasformarsi in un’opportunità per fare la differenza nella propria terra. Lavorare in Paesi come la Germania significa operare in un contesto dove il valore della professione medica è riconosciuto sul piano economico e professionale. Questa esperienza mi ha insegnato che il rispetto e la dignità del lavoro sono la base di un sistema sanitario efficiente e appagante".
Italia e Germania: competenze mediche simili, ma la sanità tedesca eccelle per efficienza e rispetto
Oggi il giovane medico lavora in un poliambulatorio della città e in una clinica privata convenzionata., arricchito da un bagaglio di tecniche chirurgiche e dal rigore acquisito all’estero, con un approccio più organizzato e innovativo. Per il medico palermitano, la qualità della preparazione in Italia e Germania è comparabile, ma il sistema sanitario tedesco si distingue per una migliore organizzazione, che ricade positivamente sulla vita sociale e professionale dei medici.
"Nonostante i turni lavorativi in Germania siano molto intensi, l'efficienza del sistema e una chiara suddivisione dei compiti garantiscono un ambiente più sereno e produttivo. La giusta retribuzione, insieme agli altri incentivi, si traduce in rapporti professionali di stima e collaborazione tra medici. Inoltre, c'è un rispetto profondo per la classe medica anche sul piano sociale. L'efficienza dell'intero sistema esclude qualsiasi forma di pressione o violenza sul personale sanitario.
A partire dal modello assicurativo tedesco, che copre ogni cittadino permettendo l'accesso sia alle strutture pubbliche che private senza costi diretti. Questo approccio elimina le liste d'attesa e garantisce un'assistenza tempestiva e di qualità, oltre a ridurre la frustrazione legata a carenze organizzative. I medici possono così concentrarsi sull’aspetto clinico, senza dover gestire problematiche burocratiche o subire pressioni, come purtroppo avviene in Sicilia e nel resto d'Italia".