
MANOVRA 2024, MEDICI DI PALERMO INDIGNATI PER I TAGLI SULLE FUTURE PENSIONI
A Villa Magnisi le proiezioni sul futuro previdenziale. I camici bianchi: "Ritirate quella norma"
Il presidente dell'Omceo di Palermo Toti Amato, componente del direttivo Fnomceo, chiama a raccolta medici ed esperti di previdenza per spiegare ai camici bianchi come cambierebbe il loro futuro previdenziale se la norma taglia-pensioni prevista nella manovra finanziaria 2024 venisse approvata così come è stata proclamata. L'incontro si è svolto ieri pomeriggio (20 novembre) a Villa Magnisi, sede dell'Ordine dei medici di Palermo.
In una sala gremita di medici, giovani e meno giovani, con diverse posizioni fiscali e previdenziali, gli esperti previdenziali Saverio Giunta (dirigente dell'area pensioni della direzione regionale Inps Sicilia) e Giovanni Iacono (presidente di Federsanità-Anci Sicilia) hanno acceso il dibattito su due aspetti centrali: il destino di chi è ancora in attività e di chi è prossimo alla pensione, offrendo suggerimenti e spunti attraverso simulazioni e proiezioni anche personali.
Allo stato dell'arte, hanno spiegato gli esperti, la nuova finanziaria prevede il taglio delle pensioni dei medici, che diventa più stringente per i medici iscritti alla Cassa pensioni sanitari (Cps) nei rendimenti della quota retributiva (quella che riguarda i contributi versati prima del 1996), che viene ridotta drasticamente, strappando migliaia di euro l'anno all'assegno pensionistico. Una penalizzazione stimata tra il 5% fino al 25% dell'assegno pensionistico, in base agli anni di contributi versati prima del 1996.
I medici hanno chiesto coralmente il ritiro della norma. "Ci auguriamo, quantomeno - ha detto Amato - che le ipotesi accennate dal ministro del Lavoro Calderone di rivedere le aliquote solo per chi sceglie di andare in pensione anticipatamente e non per i trattamenti di vecchiaia e il differimento dell’entrata in vigore della norma siano realizzate".
"Non si tratta solo di indignazione dei medici e delle loro rappresentanze sindacali - ha proseguito il presidente - che non retrocedono sullo sciopero pur presentandosi da 'separati', ma di seri contraccolpi che innescheranno un'ondata di fuga massiccia verso il privato o l'estero, svuotando le corsie e smantellando il Sistema sanitario pubblico. A quel punto, il problema sarà sociale perché non sarà più garantita l'universalità delle cure".
Piuttosto che agire con una riforma organica e in modo strutturale sulla flessibilità in uscita, il governo interviene sulle Quote. Il nodo per Giunta è atavico: "Una riforma organica avrebbe intaccato interessi di parte, ecco perché dopo quota100,102 e103 arriva anche la 104. Se confermata, serviranno almeno 63 anni d’età e 41 anni di contributi".
Presenti al dibattito, tra gli altri, anche il segretario regionale dei medici di famiglia, Luigi Galvano (Fimmg Sicilia), e i componenti del direttivo dell'Omceo: il segretario dell'ordine Silvana Muscarella e i consiglieri Rosario Leone, Antonio Nicosia e Giorgio Picone.
Nella foto: da sinistra, Giunta e Amato
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