
Amato: grande preoccupazione per il collega disperso. Solidarietà dalla Fnomceo
Continuano le ricerche del medico palermitano Giuseppe Liotta
Il maltempo che ieri ha colpito la Sicilia ha provocato, purtroppo, morti e dispersi. E risulta ancora disperso il collega medico palermitano Giuseppe Liotta, 40 anni, che ieri sera si stava recando all'ospedale di Corleone per il cambio turno. La sua auto, una Volkswagen Tiguan, è stata ritrovata nel tratto stradale Ficuzza Corleone. Le ricerche continuano anche con l'ausilo di droni.
Il presidente dell'Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato, che in questo momento si trova con il presidente della Fnomceo Filippo Anelli, ha espresso grande preoccupazione.
Questo il comunicato della Fnomceo:
"La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri esprime la sua vicinanza alla famiglia del collega Giuseppe Liotta, il pediatra di Palermo che risulta disperso mentre si stava recando in ospedale a Corleone, per prendere servizio. Anche se le speranze di ritrovarlo in vita sembrano affievolirsi di minuto in minuto, non rinunciamo a pregare, insieme a tutti i colleghi, perché sia ritrovato sano e salvo. Un pensiero a tutte le vittime, alle loro famiglie, ai colleghi dell’Ordine dei Medici di Palermo, con il suo Presidente Salvatore Amato, e a tutti i medici che in queste ore si stanno adoperando per far fronte a questa tragedia immane inaspettata che ha colpito in maniera particolare la Sicilia”.
“Giuseppe Liotta aveva paura del maltempo, riferiscono i familiari, ma si è comunque messo in macchina per prendere servizio, per andare a curare i suoi pazienti, i suoi bambini - continua Anelli -. Per un medico, la vita dei suoi pazienti viene sempre prima di qualunque pericolo, di qualunque sacrificio, prima della sua stessa vita. Un medico risponde sempre sì a una richiesta di aiuto. Il nostro pensiero a tutti i medici e gli operatori sanitari sanitari italiani: è proprio ora, con il paese messo in ginocchio dai nubrifagi, che abbiamo ancor più bisogno di voi. Un appello anche a tutti i cittadini, affinché, in ogni momento, ricambino con il giusto rispetto tutti i medici e gli operatori sanitari, che non esitano a sacrificare la loro stessa vita per curarli”.