Equiparare le prescrizioni degli specialisti e dei medici del SSN
Interrogazione al ministro Balduzzi
'Trovo surreale che le diagnosi e le prescrizioni di luminari di chiara fama che, dopo aver concluso la carriera pubblica, svolgono la loro attività solo nel privato, non abbiano alcun valore legale nel nostro SSN. Così come ha dell'incredibile che medici altrettanto bravi, che non sono dipendenti del SSN non possano effettuare certificazioni che abbiano in Italia valore legale. La responsabilità di chi certifica una malattia è soggettiva e quindi il medico è chiamato a rispondere in prima persona di ciò che ha prescritto, che faccia parte o meno del servizio sanitario pubblico. Pertanto, ho ritenuto doveroso interrogare il Ministro Balduzzi, per chiedere che le prescrizioni di questi specialisti abbiano lo stesso valore di quelle di un medico che opera nel SSN'. E’ quanto ha dichiarato Antonio Palagiano, responsabile nazionale sanità dell' Italia dei Valori a margine di un question time in Commissione Affari Sociali.
'Cardiologi, ortopedici, neurologi non convenzionati con il SSN non possono, infatti, certificare legalmente la malattia o lo stato di gravidanza, prescrivere esami diagnostici o medicinali mutuabili. E così i cittadini che decidono di pagare una visita specialistica si ritrovano a dover sostenere la trafila del 'doppio passaggio', perdendo spesso un'ulteriore giornata lavorativa e sottoponendosi ad un secondo consulto prima di poter accedere al servizio sanitario pubblico. In particolare, molti dei medici coinvolti in quest' anomalia italiana - continua nel suo intervento Palagiano - sono ginecologi, specialisti a cui le donne si affidano attraverso un processo decisionale importante che riguarda la sfera piu' intima della persona'.