Un anticorpo monoclonale promette la riduzione del colesterolo Ldl
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MILANO. Cambia la strategia nella lotta al colesterolo:
le nuove armi sono soprattutto farmaci che prendono
di mira quello 'cattivo', le Ldl, cercando di abbassarne i
livelli nel sangue. Ne parla Alberico Catapano, docente di
Farmacologia all'Università di Milano e presidente dell'80/o
Congresso della Società Europea di Arteriosclerosi (Eas) che si
svolgerà nel capoluogo lombardo da domani a lunedì prossimo.
L'ultima freccia all'arco della Farmacologia contro le
dislipidemie è un anticorpo monoclonale, molto costoso quindi
come tutti i farmaci di questo tipo, ma che promette, se usato
in associazione con le statine (lo studio, ancora in fase I, è
pubblicato sul New England Journal of Medicine), di ridurre le
Ldl fino al 60% in più oltre la riduzione dovuta alla statina
stessa.
"Difficile - spiega Catapano, che dall'anno prossimo sarà,
per quattro anni, il primi presidente italiano dell'Eas - andare
oltre le statine, ottimi farmaci che hanno dimostrato di fare
ciò che promettevano, ma quest'ultimo promette molto di più:
é un anticorpo monoclonale umanizzato che interferisce con la
proteina PCSK9".
Questa proteina, sintetizzata nel fegato, si lega ai
recettori epatici delle Ldl degradandoli, riducendo così la
capacità del fegato di rimuovere le Ldl. L'anticorpo
monoclonale in questione blocca l'interazione della proteina con
i recettori, lasciandoli liberi di degradare il colesterolo
cattivo.
Gli esperti europei impegnati nel congresso discuteranno poi
anche i risultati di altri due farmaci in fase II (anacetrapib e
evacetrapib), "che oltre ad innalzare i livelli di Hdl -
aggiunge Catapano - abbassano quelli delle Ldl e dei
trigliceridi". Questi ultimi, nel giro di due o tre anni
potrebbero arrivare in farmacia.