
Le preoccupazione della Cosmed: “Con la legge di stabilità nuovo colpo ai dipendenti del Ssn”
Bloccati i contratti .Si rende permanente il taglio dei sondi contrattuali operati nello stesso periodo. Cancellata l’indennità di vacanza contrattuale, congelata fino al 2017.
- Il governo capitalizza i tagli del 2010-2013 con una norma che proroga il blocco contrattuale fino al 2014 (provvedimento già contenuto nel Dpr di luglio) ma con una decisione dell'ultima ora rende permanente il taglio dei fondi contrattuali operato nel periodo 2010-2013.
In pratica non solo non si rinnovano i contratti ma si rendono permanenti le decurtazioni dei precedenti contratti di lavoro cancellando, di fatto, la contrattazione decentrata.
Perfino l’indennità di vacanza contrattuale viene cancellata e congelata ai valori attuali fino al 2017.
Gravissima per le ricadute sulla funzionalità ed efficienza dei servizi pubblici la norma che proroga il blocco del turnover fino al 2018 con deroga per lavori di alta rilevanza sociale, quali i settori sicurezza e difesa, ma non la sanità.
Per il Governo la sicurezza delle cure non è degna di essere tutelata: tanto ci sono i Medici a pagare per tutti.
In pratica viene calendarizzata la morte per agonia del servizio pubblico rivelando come la dichiarata volontà di riassorbire il precariato sia mera propaganda.
Carmelo Troise, segretario generale COSMED in merito afferma:
“In pratica non solo non si rinnovano i contratti ma si rendono permanenti le decurtazioni dei precedenti contratti di lavoro cancellando, di fatto, la contrattazione decentrata.
Perfino l’indennità di vacanza contrattuale viene cancellata e congelata ai valori attuali fino al 2017.
Gravissima per le ricadute sulla funzionalità ed efficienza dei servizi pubblici la norma che proroga il blocco del turnover fino al 2018 con deroga per lavori di alta rilevanza sociale, quali i settori sicurezza e difesa, ma non la sanità.
Per il Governo la sicurezza delle cure non è degna di essere tutelata: tanto ci sono i Medici a pagare per tutti.
In pratica viene calendarizzata la morte per agonia del servizio pubblico rivelando come la dichiarata volontà di riassorbire il precariato sia mera propaganda.
Per quanto riguarda i trattamenti pensionistici, sembra certa la riproposizione di norme speciali e selettive di discriminazioni e penalizzazioni riservate esclusivamente ai dipendenti pubblici.
Trattati come bancomat per tutte le operazioni di finanza pubblica, costretti ad un progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro, capro espiatorio delle mancate riforme della pubblica amministrazione, i dipendenti pubblici sono lasciati a fronteggiare da soli le aumentate richieste di assistenza e di servizi. La politica ci sta collocando in un vicolo cieco inaccettabile attaccando i diritti fondamentali previsti dalla Costituzione”.
L’ufficio per la comunicazione OMCeO-Pa
Filippo Siragusa