Il “No” di FNOMECeO. Il presidente Amato:” La specializzazione in medicina deve essere un diritto riconosciuto a tutti”
Rischiano una drastica riduzione i medici specializzati
La FNOMCeO dice: “no al modello aziendalista dominante in sanità” e” no a professionisti ridotti" ad anonimi fattori produttivi all'interno del sistema sanitario. E’ quanto emerso nel corso dell’ultima audizione presso le Commissioni riunite Bilancio e Affari sociali a Roma, dal titolo "La sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica", i rappresentanti di Fnomceo, Giuseppe Augello e Sergio Bovenga hanno esposto i problemi noti da tempo alla categoria , partendo da una domanda di fondo che da tempo caratterizza l'area sanitaria: “Può il Paese reggere un Servizio sanitario nazionale finanziato in modo solidaristico? Difficile dare una risposta univoca, ma, osserva il rappresentante Fnomceo, gli interventi legislativi in materia, da anni, confermano come l'area sia un "work in progress" dalla notevole complessità. La relazione di FNOMCeO in Commissione ha toccato tutti i punti spinosi per la categoria medica, Sergio Bovenga afferma:“ Le organizzazioni sanitarie si impoveriscono davanti a trasformazioni di larga portata. Fondamentale il confronto in sanità tra le parti. Stiamo affrontando in questi anni notevoli trasformazioni. Migliaia di professionisti vivono in un clima di i incertezza economica e professionale. Non si può ragionare solo sulla tenuta dei conti. Infine-aggiunge Bovenga- la mancanza di nuovi medici specializzati comporterà notevoli limiti”. Il decreto del Miur che porta a 5 gli anni di specializzazione in Medicina e a 6 quelli in Chirurgia a fronte di una «insufficienza di contratti di formazione porterà ad una drastica riduzione dei medici specializzati. In merito il presidente dell’OMCeO-Pa , Toti Amato oltre a condividere la posizione della Fnomceo a riguardo aggiunge:” Quest'anno , si registra già un calo di medici specializzati rispetto alle esigenze esistenti nelle varie strutture . Il prossimo anno continuando così, si prevede un ulteriore calo ,fino a 2000 mila unità in meno. In questo modo, migliaia di giovani medici laureati rischiano di non avere prospettive di qualificazione professionale e di accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Sul punto, fa bene FNOMCeO a non abbassare la guardia. La specializzazione medica deve essere un diritto riconosciuto a tutti » .
L’ufficio per la comunicazione OMCeO-PA
Filippo Siragusa