Migliorare la qualità della professione medica e della sanità italiana
La FnomCeo interviene sui temi caldi della sanità con una lettera al ministro Lorenzin
Il presidente della FnomCeo Amedeo Bianco scrive al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e chiede un incontro per discutere dei temi caldi della sanità italiana. Nella lettera inviata al ministro si sottolinea la disponibilità della categoria medica a collaborare nei ruoli e nelle funzioni proprie della nostra legge istitutiva, a ogni azione e progetto di miglioramento della qualità della nostra professione e della nostra sanità pubblica e privata”.
Critica appare la situazione del sistema sanitario. Le evidenze - sottolinea Bianco nella lettera - ci consegnano una situazione ricca di criticità a cui corrispondere con soluzioni efficaci e compatibili con le risorse a disposizione. Ferma restando questa cornice di grande complessità, ci pare possibile dare alcuni segnali forti e concreti di attenzione e soluzioni ad alcune questioni che tengono indissolubilmente legati interessi e vocazioni dei cittadini con quelle dei professionisti, medici e sanitari”.
Nello specifico la FnomCeo evidenzia alcuni tra i temi che richiedono di essere affrontati con una certa urgenza: la responsabilità professionale che sta sperperando risorse pubbliche ma soprattutto devastando il delicato rapporto fiduciario cittadini – professionisti – istituzioni sanitarie; la formazione pre e post laurea delle professioni mediche e sanitarie, affinché si realizzi una più efficace sinergia tra formazione e mondo del lavoro.
Se è vero - continua la missiva - che va corretto quel collo di imbuto in cui, limitatamente ai prossimi 5 – 10 anni, andranno ad infilarsi migliaia di giovani medici che, in ragione delle attuali normative, non avranno accesso alla formazione post laurea e quindi al lavoro, è altrettanto vero che la soluzione non sta solo nella quantità ma anche nella qualità dell’offerta formativa post laurea che, è opportuno ricordare, è prevalentemente professionalizzante e cioè improntata all’ “imparare facendo”.
Secondo la FnomCeo va accompagnata la continua evoluzione dei saperi e delle competenze verticali, supportare la necessità di un sapere e di una competenza trasversale nelle organizzazioni complesse dei processi di assistenza e cura, è il principio costituente del nostro sistema ECM, che pur tra limiti e ristrettezze e non sopiti scetticismi, resta un elemento qualificante del nostro sistema sanitario pubblico e privato. Irrobustire il sistema, renderne forte l’appeal culturale e l’affidabilità verso i professionisti e le istituzioni sanitarie costituisce un forte e oggettivo stimolo allo sviluppo della qualità e alla crescita della partecipazione nonché un elemento di garanzia verso i cittadini. Eravamo e siamo convinti e tenaci sostenitori del sistema che, nonostante tutto, oggi è, per architettura giuridica, diffusione su territorio, assegnazione di responsabilità e di autonomie, all’avanguardia in Europa.
Così come sarà necessario far compiere “gli ultimi 100 metri” alla riforma dell’Ordinamento degli Ordini delle professioni mediche e sanitarie, portando a termine quel processo di ammodernamento di queste istituzioni secolari chiamandole ad un governo autonomo e responsabile della qualità e dell’eticità dell’esercizio professionale con il fine unico di garantire gli interessi pubblici connessi alla tutela della salute individuale e collettiva.
Nella lettera si fa poi riferimento anche alla questione del precariato “che non è solo quello rendicontato dalle aziende sanitarie, e ad uno sviluppo armonico non competitivo delle molteplici competenze professionali che caratterizzano i moderni processi clinico-assistenziali”.