Il giubbotto salvavita in Sicilia
E' un defibrillatore di circa 3-4 chili che monitora costantemente il ritmo cardiaco del paziente
Il giubbotto salvacuore è arrivato anche nella nostra regione. Si tratta di un defibrillatore esterno portatile utilizzato per la prima volta all’unità operativa di Cardiologia e Utic dell’ospedale Gravina di Caltagirone, diretta da Giacomo Chiarandà.
E' stato indossato da una paziente affetta da cardiomiopatia dilatativa ad alto rischio di gravi aritmie pericolose per la vita. E' stato utilizzato da oltre 3.000 pazienti nel mondo, con un’aderenza alla terapia superiore al 90% e un’efficacia del primo shock erogato prossima al 100%.
Il giubbotto salvacuore è un defibrillatore di circa 3-4 chili, indossabile sia di giorno sia di notte, è finalizzato a monitorare costantemente il ritmo cardiaco del paziente, individuando le aritmie potenzialmente fatali e segnalandole con un allarme. Se il paziente è cosciente, e quindi è un’aritmia transitoria, il dispositivo puo’ essere bloccato con la pressione contemporanea di due pulsanti.
Se invece il soggetto è incosciente entro 30 secondi parte la scarica salvavita. Le caratteristiche tecniche del giubbotto salvacuore sono sovrapponibili ai defibrillatori impiantabili per via sottocutanea.
”Il giubbotto viene utilizzato in particolare - ha dochiarato Chiarandà - in tutte quelle situazioni transitorie in cui non è possibile o non è raccomandato, per motivi clinici, impiantare un dispositivo definitivo sottocutaneo”.
Non si richiedono particolari competenze nel paziente, l’utilizzo richiede un addestramento iniziale all’atto della
dimissione del paziente. Il funzionamento è automatico. Grazie ad un sistema computerizzato, i medici potranno verificare l’andamento di ogni singolo paziente e intervenire se necessario.