Monti: sul manifesto programmatico sanità e welfare
Sanità e sicurezza sociale sono la più grande industria di servizi del Paese. Promuoverla significa anche sostenere la crescita e l’innovazione
Cambiare l'Italia, riformare l'Europa, agenda per un impegno comune. Con questa dichiarazione di intenzioni si apre il manifesto programmatico dell'ex presidente del Consiglio Mario Monti. In questi giorni l'ex-premier si è dato da fare per comunicare attraverso Twitter e un'apposito sito con i cittadini italiani in vista dell'ipotetica scesa in campo con una propria lista.
Monti ci tiene a precisare che l'Agenda Monti è un'ipotesi formulata da alcune realtà progettuali della sfera politica italiana e della società civile. Il documento che si può leggere sul suo sito, sottolinea Monti, è solo «un’indicazione di metodo di governo e di alcuni dei principali temi da affrontare. Non è un programma di lavoro dettagliato e non vuole avere carattere esaustivo».
Per quanto riguarda la sanità e il welfare Monti dichiara che «ci sono solo due alternative, o i tagli o l’innovazione».
In cima alle priorità del capitolo salute la persona che rimane ''il primo capitale da proteggere''. Sul modello tradizionale della sanità taglia corto: ''Il modello che abbiamo costruito si sta incrinando sotto il peso del cambiamento demografico e della sempre più difficile sostenibilità finanziaria''. Restano per l'ex-premier due alternative: o ''cercare di conservare il welfare state com’è, rassegnandoci a tagli e riduzioni di servizi per far fronte ad una spesa sempre crescente. O provare a rendere il sistema più razionale e aperto all’innovazione''.
La sanità è il settore che è stato sotto il suo governo tecnico maggiormente interessanto dalle operazioni della spending review, con non poche polemiche e critiche. Per Monti ''nel settore dell’assistenza sanitaria bisogna garantire il diritto alla tutela della salute in un nuovo contesto, organizzando il sistema sanitario secondo i principi di appropriatezza delle cure, costo/efficacia, riduzione al massimo degli sprechi, gestione manageriale basata su una valutazione trasparente dei risultati. Senza contrapporre sanità pubblica e sanità privata, perché ombre e luci, meriti e sprechi, esistono in entrambe. Il servizio sanitario nazionale resta una conquista da difendere e rafforzare attraverso innovazione, efficienza e professionalità''.
Tra le priorità del programma di riordino della sanità territoriale il potenziamento dell’assistenza domiciliare dei parzialmente sufficienti e dei non autosufficienti. ''Una soluzione - secondo Monti - che permette di coniugare risparmi di spesa e una migliore condizione del paziente''. Senza trascurare i criteri di accesso alle cure con una maggiore attuazione dell’Isee ''per rendere più obiettivo e trasparente l’accesso alle prestazioni agevolate di oltre 20 milioni di italiani, con una particolare attenzione alle famiglie numerose e per quelle con figli molto piccoli''.
''La sanità e la sicurezza sociale - si legge ancora nel documento - sono la più grande industria di servizi del Paese. Promuoverla significa anche sostenere la crescita e l’innovazione''.