L'Epatite C e il record italiano
La maggior parte dei trapianti di fegato effettuati in Italia derivano dalle complicanze del virus C
Notizie cattiva da Boston nell'ambito del 63^ Congresso dell’AASLD (Associazione americana per lo studio del fegato), che si concluderà domani. L'Italia è in cima alla classifica dei paesi del'Ue con il maggior numero di persone positive al virus dell'Epatite C, la nota infiammazione del fegato causata dal virus HCV che provoca la morte delle cellule epatiche.
Vediamo nel dettaglio i numeri della malattia. Il 3% della popolazione italiana negli ultimi 25 anni è entrata in contatto con l'HCV. In tutto i portatori cronici che vivono nel nostro Paese sono circa 1,8 milioni. Di questi circa 330.000 soffrono di cirrosi epatica, mentre sono circa 20.000 i decessi attribuibili alle malattie croniche del fegato. , L'Epatite C è anche l'unica causa o principale concausa dei danni epatici per il 65% dei pazienti affetti da malattie del fegato. Tra le regioni italiane il meridione presenta un dato di maggiore diffusione della malattia, con in testa la Campania seguita dalla Puglia e dalla Calabria, con punte medie del 20% nella fascia 70/90 anni.
I numeri globali della malattia sono preoccupanti: sono circa 180 milioni le persone affette da Epatite C cronica. Europa e USa assoirbono il 3% della popolazione globale affetta da questa malattia. I decessi causati nel mondo dalle complicanze epatiche correlate all’HCV sono più di 350.000 ogni anno. Al Congresso però sono stati resi noti anche i progressi che si sono realizzati negli ultimi 20 anni, in particolare sulla sicurezza del sangue e sul miglioramento delle condizioni sanitarie di base. Tra i fattori di contagio ancora determinanti l'uso di droghe per via endovenosa, ancora diffuso nei paesi occidentali, nonostante le grandi campagne informative e la buona prevenzione operata negli ultimi 25 anni.
L'Epatite C si manifesta in maniera asintomatica, anche nella fase acuta. La cronicizzazione della malattia, che interessa il 75% dei contagiati, si rileva con il monitoraggio di transaminasi elevate o fluttuanti e con l’insorgenza della fibrosi. Il paziente tipo a cui si diagnostica l'Epatite C ha un'età di 55 anni, potrà essere interessato da gravi epatopatie, se non si interviene con una terapia tempestiva e costante, aiutata dallo stile di vita. Bisogna considerare che in Italia vi sono circa 150.000 soggetti cirrotici da virus C e 4-5.000 casi di tumore del fegato conseguenti all’infezione cronica da tale virus. Anche la maggior parte dei trapianti di fegato (oltre il 60% dei 1.100 trapianti) effettuati in Italia derivano dalle complicanze del virus C.