La CGIL boccia il decreto sanità
''Spiace dirlo ma il testo è deludente e persino negativo, proprio nelle norme più “attese'': cure primarie h24, libera professione, non autosufficienza, edilizia sanitaria''.
Negativa la posizione espressa dai vertici confederali della Cgil sul decreto Balduzzi.
Secondo Stefano Cecconi, responsabile delle politiche per la salute del sindacato e Vera Lamonica, segretaria confederale ''sulle cure primarie non c’è nessuna garanzia che i cittadini, finalmente, possano rivolgersi ai medici di base nelle 24 ore e per tutti i giorni della settimana. Sfuma così la possibilità di aprire centri socio sanitari diffusi nel territorio, utili anche per prevenire ricoveri inutili e sovraffollamenti in pronto soccorso''.
Giudizio critico pure sulla libera professione per la quale secondo il sindacato ''si attua una sanatoria per chi non si è messo in regola con le leggi, permettendo di svolgere a medici pubblici l’attività intramoenia negli studi privati''. Sulla misura di assistenza ai disabili ed ai pazienti cronici il decreto viene giudicato inadeguato perchè ''non si stanziano risorse aggiuntive, anzi si interviene in modo confuso e preoccupante, persino sull’indennità di accompagnamento per i disabili''.
E infine, sull’edilizia sanitaria si prevede un allargamento degli spazi ai privati, fino alla cessione di ospedali pubblici in cambio di lavori di ristrutturazione.
Complessivamente le proposte del ministero vengono giudicate così ''confuse e contradittorie, presentate ancora una volta con decreto legge, senza un confronto trasparente con il sindacato e le associazioni di rappresentanza''.