Monza, al via il primo studio di una nuova terapia
Tumori neuroendocrini
MONZA. Il Cerica (Centro di Riferimento per lo Studio e
la Cura dei carcinoidi e dei tumori neuroendocrini),
dell'Istituto di Oncologia (Ido) di Monza svolgerà il primo
studio clinico sull'efficacia e la sicurezza nei tumori
neuroendocrini del panitumumab, farmaco abitualmente utilizzato
per il carcinoma del colon metastatico, che verrà impiegato per
la prima volta anche nei pazienti con tumore neuroendocrino. Lo
ha annunciato Emilio Bajetta, direttore scientifico dell'Ido, al
seminario Itmo (Italian Trials in Medical Oncology) 'Neoplasie a
bassa incidenza' presso il Policlinico di Monza.
I tumori neuroendocrini colpiscono ogni anno in Italia oltre
1.200 persone e nell'ultimo decennio la loro incidenza è
cresciuta del 2% l'anno. Colpiscono principalmente gli uomini
tra i 50 e i 60 anni, possono presentarsi in ogni sede
dell'organismo, ma sono più frequenti nel tratto gastroenterico
(70%). I sintomi più comuni sono un arrossamento diffuso e
crampi addominali, accompagnati talvolta da diarrea, ma alcuni
sono del tutto asintomatici. Tutt'ora le cause di queste rare
patologie sono ignote. "C'é ancora molta strada da fare per
migliorare le nostre conoscere sui tumori rari. La difformità
di queste neoplasie - spiega Bajetta - e la loro criticità
terapeutica richiedono un approccio multidisciplinare. Le loro
caratteristiche ne rendono infatti difficile la diagnosi.
Difficilmente un clinico può affrontare da solo tutti i tumori
a bassa incidenza. Serve un'alleanza tra oncologo,
anatomo-patologo, radiologo, chirurgo e medico
nucleare".