
Medicina di genere, Amato: “L’impegno dell’Omceo è intercettare il fabbisogno formativo e costruire percorsi ad hoc”
“Il Disegno di legge 989 sulla Medicina di genere rappresenta finalmente un primo passo concreto per trasformare in pratica quotidiana una sensibilità che finora è stata diffusa ma poco strutturata. Il nostro compito come Ordine dei medici è garantire che ogni collega sia preparato ad affrontare il tema delle differenze di genere, che fino ad oggi la formazione universitaria non ha contemplato in modo adeguato e che stanno diventando centrali nella pratica clinica. Non si tratta solo di riconoscere la differenza tra paziente maschile e femminile: la medicina di genere riguarda un approccio più ampio e inclusivo, che considera tutte le variabili che incidono sullo stato di salute, come l’identità di genere, l’orientamento sessuale, le condizioni socio-economiche e culturali. Solo così possiamo garantire una presa in carico rispettosa delle esigenze di ogni paziente.
Questa lacuna rappresenta per noi una responsabilità e un impegno. Stiamo già lavorando a una nuova survey tra i nostri medici di base e specialisti per raccogliere dati aggiornati e individuare il fabbisogno formativo. Solo a partire da una reale analisi dei dati potremo costruire obiettivi formativi mirati e percorsi ad hoc.
La medicina di genere è scienza e non opinione, come dimostrano ampiamente le evidenze cliniche disponibili sulle malattie cardiovascolari, respiratorie, neurologiche e metaboliche, che hanno manifestazioni, diagnosi e risposte terapeutiche diverse fra uomini e donne. Investire sulle differenze terapeutiche vuol dire aumentare l’efficacia delle cure, migliorare la qualità della vita dei pazienti e razionalizzare le risorse del sistema sanitario, evitando sprechi dovuti a diagnosi sbagliate o tardive. Questo non è solo un impegno dell’Ordine, ma una scelta di politica sanitaria responsabile che ci porterà verso una medicina più appropriata e realmente personalizzata”.
Lo ha detto il presidente dell’Omceo di Palermo Toti Amato, intervenendo venerdì 4 luglio a Palazzo dei Normanni in occasione della giornata di studi sulla Medicina di genere e le differenze “Uno, nessuna e centomila”. Nel corso dell’incontro è stato anche presentato il Disegno di Legge “Norme in materia di Medicina di Genere”.
Il Ddl 989 è in una fase avanzata di istruttoria parlamentare, con emendamenti già formalizzati e in attesa del passaggio in aula. Il disegno di legge punta a rafforzare la Medicina di genere (MdG) nel Servizio sanitario nazionale (Ssn), integrando la prospettiva di genere in ricerca, formazione e assistenza sanitaria.
Il testo prevede un piano nazionale e regionale, l'istituzione di un osservatorio e gruppi tecnici regionali composti da esperti qualificati, una rete nazionale dedicata presso il Ministero della Salute, criteri specifici per l'accreditamento delle strutture sanitarie, formazione obbligatoria per i professionisti della sanità e l’inserimento della prospettiva di genere nella ricerca clinica e universitaria. Questi strumenti saranno affiancati da un piano di comunicazione istituzionale per sensibilizzare i cittadini sull’importanza delle differenze di genere.