Le prescrive un pediatra su quattro
Cure alternative
ROMA. Non più solo medicina tradizionale. Anche per la
cura delle malattie dei bambini, in genere quelle meno
gravi come raffreddori e influenze, iniziano a farsi largo
le medicine alternative, scelte da quasi un pediatra su quattro,
anche se associate, nell'81% dei casi, alla medicina ufficiale e
ai farmaci così detti allopatici. Sono alcuni dei dati di
un'indagine promossa dalla Sip, che sarà presentata al
Congresso Nazionale della Società Italiana di Pediatria dal
titolo 'il futuro in gioco', a Roma dal 9 all'11 maggio.
Al questionario, messo a punto dal gruppo di studio Sip sulla
medicina complementare, hanno risposto 1.233 pediatri, in
maggioranza ospedalieri (46,8%) e convenzionati (i pediatri di
libera scelta, 35,2%). Il 23% ha dichiarato di fare uso di
terapie non convenzionali, mentre il 77% degli intervistati ha
dichiarato di non usarle.
"La società di pediatria guarda con favore alle medicine
complementari, in particolare per la cura delle patologie
minori" sottolinea il presidente della Sip, Alberto Ugazio,
anche perché di base "contribuiscono a rendere meno
'fastidiose' certe malattie come raffreddori o influenza". Ma
se con estratti di camomilla o valeriana non ci sono problemi,
con altre piante bisogna fare "molta attenzione", aggiunge,
perché "si possono avere effetti collaterali molto importanti.
Ad esempio in Africa - spiega - spessissimo curiamo bambini
intossicati dallo 'stregone' che ha usato sì principi attivi
'naturali', ma non nelle giuste dosi".
Attenzione, insomma, alla " 'herbal medicine' " da
affrontare sempre sotto controllo medico. Così come la
fitoterapia, la preferita tra le medicine alternative dai
pediatri italiani (82,5%), seguita a stretto giro dall'omeopatia
74,9%, e a gran distanza dall'agopuntura (5,8%).
Spesso, come emerge dalla ricerca, sono i genitori a chiedere
anche la medicina alternativa per la cura dei propri bambini,
prevalentemente per scelta personale (62,7%) o su consiglio di
parenti e amici (13,7%). E per la maggioranza dei medici queste
in ogni caso migliorano la qualità della vita percepita dai
pazienti (74,7%). In sostanza, dice ancora Ugazio se disponiamo
di farmaci, magari di efficacia clinica non provata ma innocui
per la salute e capaci di migliorare il 'vissuto' della
malattia, perché non utilizzarli?". La risposta della
maggioranza dei suoi colleghi è che le terapie alternative sono
'inefficaci' (lo pensa il 63,8% di chi non le usa), mentre una
piccola parte (il 2,5%) le ritiene dannose. In ogni caso da
parte dei pediatri non c'é però una opposizione ai genitori
che chiedono terapie complementari: solo un terzo di chi non le
usa cerca di portare i genitori a lasciar perdere se non a
convincerli che siano dannose, mentre il 25% non si oppone e
anzi si dice interessato ad approfondire l'argomento.