Sanità e Tagli del personale. A Bologna si rischiano 600 posti di lavoro
Una situazione che vede i contratti dei lavoratori bloccati ma anche una lievitazione delle consulenze
Sono seicento i posti di personale assistenziale che si perderanno in Emilia Romagna entro il 2013, con l'aggravante che le consulenze che hanno fatto lievitare i costi sono rimaste attive. È uno scenario che la Cgil giudica ''insostenibile'' soprattutto in considerazione dei tagli che stanno aggravando la situazione della sanità a Bologna. In tutto sono 60 i milioni di euro che porteranno al taglio del 4% dei posti di lavoro. ''Si continua a sentire un messaggio rassicurante, della serie questi tagli li reggeremo, ma la ripartizione degli oneri è intollerabile'', ha tenuto a sottolineare il segretario Danilo Gruppi che ha stigmatizzato ''sull'incidenza invariata delle consulenze e agli effetti sul settore infermieristico''.
Una situazione preoccupante secondo i rappresentanti sindacali dei cartelli più importanti a Bologna. Al Sant'Orsola i posti vacanti a fine 2013 saranno 380, senza rimodulazioni o riorganizzazioni, con tagli annunciati pari a 1,5 milioni, anche se si presume che le cifre siano molto più alte. Le consulenze sono in aumento, così come i premi dei dirigenti, a danno dei lavoratori i cui contratti sono ormai bloccati. La situazione secondo la Cgil rischia a breve una definitiva implosione. ''Chiediamo oltre a un piano economico- finanziario, anche uno organizzativo che dica chiaramente cosa si vuole mantenere in futuro, un tavolo che si traduca in interventi concreti, in una riorganizzazione del sistema'', ha spiegato Pino Chiarelli, responsabile sanità Fp-Cgil.