Sanità partecipata: è la parola chiave di Scelta civica con Monti
Agli operatori della sanità deve essere riconosciuto anche il rischio connesso alla professione che deve essere assunto dalla collettività in modo equo e giusto
‘’Il Servizio sanitario nazionale è un bene comune che va difeso ma anche innovato’’. La premessa imprescindibile dell’agenda Monti alla vigilia delle elezioni può costituire una buona base di partenza per ragionare sulla sanità. iniziare a ragionare di sanità. L’Ssn è inteso come un “bene comune della nazionale, che va compreso nella sua importanza per la vita quotidiana delle persone e va difeso per le conquiste di civiltà che ha consentito al Paese. La sanità del futuro dovrà essere però compatibile con l’universalità delle cure.’’
Secondo l’ex premier questo sarà possibile ‘’a patto di un radicale recupero di efficienza, in un contesto di immutata efficacia’’. Due sostanzialmente le macrostrategie: il rafforzamento degli organi centrali e degli strumenti di indirizzo e controllo, la rivisitazione del modello di riparto dei fondi, definito sulla base di criteri rigorosamente scientifici.
Secondo la Scelta civica la nuova programmazione ‘’deve essere posta in una zona franca dalla politica politicante e dotarsi di competenze professionali autonome, che fondino il processo decisionale su una logica di programmazione e pianificazione finalizzata a soddisfare i bisogni di salute della popolazione mediante azioni supportate dall’evidenza scientifica e da valori etici e culturali e non più condizionate dagli interessi di parte’’.
E per quanto riguarda la medicina difensiva che nella fase della riforma Balduzzi è stata spesso tirata in ballo come una vecchia criticità del sistema che andava combattuta, secondo Monti agli operatori della sanità deve essere riconosciuto anche ‘’il rischio a ciò connesso che deve essere assunto dalla collettività in modo equo e giusto. Ciò porterà all’abbattimento delle pratiche di medicina difensiva’’.
Il terzo punto del programma fa riferimento alla sanità intesa come motore di sviluppo della ricchezza del Paese. In particolare si dotrebbero implementare le esperienze di eccellenza, a patto che si sviluppi ‘’un reale piano industriale che permetta loro di competere al meglio a livello internazionale dove, molto spesso, ci si trova al cospetto di veri e colossi multinazionali’’. Investimenti nella ricerca, in modo che diventi un circolo virtuoso, a cominciare dall’edilizia ospedaliera e dagli investimenti tecnologici.’’
E per il sano coinvolgimento dei cittadini una vera e propria inversione di rotta, per l’avvio di una sanità partecipata. ‘’Dare ai cittadini il controllo della loro salute e dei suoi determinanti fortifica le comunità e migliora le vite delle persone. (..) Il cittadino deve essere realmente coinvolto, diventare protagonista attivo e non più soltanto attore passivo’’.